Green economy: verso la casa «zero energy»
In Puglia potremmo chiudere la filiera avveniristica delle case intelligenti. Il territorio regionale dispone attualmente del know-how tecnologico-scientifico e di partenariati industriali idonei a progettare e realizzare case energeticamente autosufficienti, persino al di là degli obiettivi comunitari prescritti per le case a energia quasi-zero (NZEB). Sul territorio regionale, insistono distretti di eccellenza che si avvantaggiano di una dotazione di “saperi” e competenze multiformi. Sono ormai concretamente fruibili gli sforzi multidisciplinari compiuti negli scorsi anni, necessari alla realizzazione di dispositivi integrabili in involucri edilizi altamente responsivi, in grado di dialogare in modo “intelligente” con l’ambiente circostante: celle fotovoltaiche innovative, ad alta trasparenza, integrabili negli involucri edilizi, vetri cromogenici a trasparenza controllabile dinamicamente, capaci di ottenere risparmi energetici significativi soprattutto per i climi “cooling-dominated” come il nostro, sistemi di illuminazione a bassissimo assorbimento energetico (OLEDs), che potrebbero rivoluzionare il modo in cui usiamo l’illuminazione artificiale nelle nostre case.
Le competenze acquisite, nel campo del design di nanomateriali e nanodispositivi e i risultati ottenuti in campo scientifico a partire da esse, rendono assai verosimile, con una fase preliminare di R&D, l’attuazione di un vero e proprio “cambio di paradigma” epocale della dispositivistica richiesta per realizzare case innovative e a impatto ambientale minimo, in grado di conseguire alti livelli di comfort indoor e di produrre l’energia necessaria per attivare gli impianti e, in ultima istanza, di alimentare accumulatori per mobilità elettrica. La “smart-house” così progettata, ove integrata in una smart-grid, consentirebbe di ipotizzare scenari virtuosi per l’uso dell’energia su scala urbana. Le ricadute occupazionali per i molteplici attori coinvolti sarebbero molteplici. Si concretizzerebbe una rivoluzione del modo in cui ci approvvigioniamo di energia e la utilizziamo. Sarebbe possibile, partendo dal basso, emancipare fette di popolazione sempre più ampie dal ciclo produzione-consumo che è stato alla base degli equilibri politici, sociali ed economici del secolo scorso, dominato dalle fasi di approvvigionamento e consumo delle energie ottenute da giacimenti di carbone e petrolio. Gli edifici possono diventare produttori di energia per il circondario e la rete intelligente, in cui viaggiano elettroni+informazioni, potrà dispensare energia ove occorra nel dato momento e nella giusta misura. In questo scenario ormai concretizzabile, cittadini diventeranno, da passivi “consumers”, produttori e consumatori responsabili di energia: i “prosumers”.